La comunicazione assertiva di Piergiorgio Merlatti
18 Giu, 2014
Oggi ho scelto di parlarvi della Comunicazione Assertiva, ma prima di affrontare l’argomento, vediamo il significato che il vocabolario della lingua Italiana attribuisce alle due parole:
Comunicazione = Mettere in comune – Rendere Noto
Assertività = L’assertività (Viene dal latino “adserere” condurre a sé).
L’assertività è una tecnica ed in quanto tale, può essere appresa e con la pratica può essere migliorata!
Comunicare in modo Assertivo, quindi vuol dire, esprimere le proprie opinioni, le proprie emozioni ed impegnarsi a risolvere positivamente le situazioni e le tensioni, dosando sapientemente le abilità sociali, le emozioni e la razionalità, senza necessariamente modificare la propria personalità.
Comunicare in modo assertivo, non vuol dire solo conoscere e sviluppare le tecniche per migliorare l’assertività, ma
anche fare proprie nuove abitudini di comportamento e perfezionare l’educazione dei sentimenti e delle emozioni.
Libet e Lewinsohn nel 1973 affermano che:
“l’assertività è la capacità del soggetto di utilizzare in ogni contesto relazionale, modalità di comunicazione che rendano altamente probabili reazioni positive dell’ambiente e annullino o riducano la possibilità di reazioni negative”.
L. Phillips nel 1978, definisce l’assertività come:
“L’ampiezza con cui l’individuo riesce a comunicare con gli altri, in modo da soddisfare diritti, esigenze, motivazioni e obblighi, in misura ragionevole e senza pregiudicare gli analoghi diritti delle altre persone, in forma di libero e aperto dialogo”.
Possiamo quindi definire una persona assertiva, quando è in grado di esprimere in modo chiaro e tecnicamente efficace, le proprie emozioni, i propri sentimenti, le proprie esigenze e convinzioni riducendo sempre più le sensazioni d’ansia, disagio o aggressività.
Alla Comunicazione di stile Assertivo, si contrappongono altri due stili: il Passivo e l’Aggressivo
I cinque livelli dell’Assertività
Il primo livello: è costituito dalla capacità di riconoscere le emozioni, il cui obiettivo riguarda l’autonomia emotiva e la percezione delle emozioni, senza il coinvolgimento negativo legato alla presenza di altre persone. Ad esempio, arrossire, balbettare, vergognarsi, schermirsi.
Il secondo livello: comprende la capacità di comunicare emozioni e sentimenti, anche negativi, attraverso molteplici strumenti comunicativi (gestualità, mimica facciale e gestuale). Riguarda la libertà espressiva, ovvero il controllo delle reazioni motorie senza che queste siano alterate o inibite dall’ansia e dalla tensione.
Il terzo livello: è quello della
consapevolezza dei diritti della persona. Lo sviluppo del rispetto di sé e degli altri. Questo livello all’interno della Tecnica della Comunicazione Assertiva, assume un ruolo centrale, poiché è proprio sui diritti e sul principio di reciprocità che si fonda la distinzione tra comportamenti passivi, aggressivi e assertivi, come avremo modo di approfondire.
Il quarto livello racchiude la disponibilità ad apprezzare se stessi e gli altri, questo livello, comporta quindi un elevato livello di autostima.
Il quinto livello è quello in cui si sviluppa la capacità di autorealizzarsi e essere in grado di decidere sulla prospettiva della propria vita con consapevolezza, strutturando una immagine di se positiva. Nell’articolo del mese di luglio approfondiremo l’argomento e vedremo come iniziare ad allenarvi a comunicare assertivamente.
Piergiorgio Merlatti
http://www.phoenixprojectllc. com
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