Business Plan di Alberto Baruffaldi
01 Mar, 2015
Moltissime nuove imprese, o Start Up, falliscono nei primi anni di attività. I numeri spesso non sono incoraggianti. Ciò succede per molti motivi, ma spesso il principale è che si inizia un percorso imprenditoriale senza la dovuta preparazione, non tanto tecnica, ma spesso di conoscenza degli in gradienti che servono per creare business di successo.
A cosa serve un Business Plan?
Ecco i principali motivi per cui dedicare tempo e risorse per compilare un buon Business Plan:
– Testare l’idea di business dal punto di vista tecnico, commerciale, organizzativo, economico e finanziario. E’ un vantaggio del tutto “interno” ad uso e consumo dell’imprenditore o aspirante tale. È lui per primo che ha un grandissimo interesse a capire se l’idea di business è vincente, o a che condizioni lo diventa, oppure se già in partenza, è meglio cambiare idea, o ricercare condizioni diverse;
– Reperire nuove risorse. Intendiamo sicuramente le risorse finanziarie. Rivolgersi ad un potenziale investitore con un Business Plan che spieghi di quante risorse ho bisogno, quando, come verranno investite, e in che tempi verranno restituite, sicuramente ci permette di presentare la nostra idea con maggiore professionalità ed avere maggiori probabilità che si venga ascoltati e si venga valutati come oggetto del finanziamento stesso.
– Trovare altri soci o partner. Spesso le risorse necessarie non sono solo quelle finanziarie. Anzi, spesso le principali risorse sono quelle umane, in termini di competenze tecniche o magari di competenze più commerciali, di comunicazione, finanziarie, ecc. Anche in questo caso presentare un progetto, con numeri, spazi di crescita, sviluppi futuri, eventuali criticità, ecc. aumenta sicuramente la probabilità di trovare partner e soci affidabili;
-Valutare aspetti tecnici, legali, ecc. In molti business serve testare l’idea di business anche dal punto di vista normativo, legale, tecnico, ecc. Rendersi conto a quali normative il nuovo business sarà soggetto, quali requisiti tecnici sono richiesti, quali obblighi normativi, quali limitazioni, ecc. permetterà di conoscere meglio i costi necessari per mettersi a norma, i tempi e ridurre i rischi tecnici.
Quali numeri occorre includere?
– Stima dei ricavi – Previsione dei ricavi totali sulla base delle dimensioni del mercato, delle esigenze della clientela, della classificazione dei clienti, dello stato di sviluppo del mercato e dei punti di forza e debolezza dei concorrenti. Bisogna essere molto specifici: quanti clienti compreranno quanti prodotti e a che prezzo.
– Stima dei costi – Previsione dei costi totali da sostenere, suddivisi nelle varie categorie di spesa (generali e amministrativi, di produzione e di vendita).
– Stima degli investimenti – Previsione degli investimenti da sostenere, ossia delle spese da sostenere ora per acquisire attività materiali (ad es. impianti) ed immateriali (ad es. brevetti) che produrranno valore nell’arco di più anni.
– Analisi del punto di pareggio – La conferma dell’attuabilità del progetto è l’individuazione del punto di breakeven, ossia del momento in cui i ricavi generati nel tempo eguagliano la somma dei costi fissi e variabili.
E’ il punto oltre al quale l’azienda inizia ad avere un senso dal punto di vista economico. Non è tutto quello che serve per creare una azienda di successo ma sicuramente è il primo e più importante obiettivo.
– Prospetto delle esigenze finanziarie e delle fonti di copertura – Previsione del fabbisogno finanziario per la realizzabilità del business e delle modalità di finanziamento (capitale proprio, capitale di rischio). È una delle prime voci che leggono i finanziatori.
– Bilancio previsionale – E’ il documento nel quale vengono riportate le stime delle entrate e delle uscite relative ad un periodo di esercizio mediante la classificazione delle operazioni future dell’impresa secondo la loro natura ed il loro oggetto.
Il bilancio è formato da conto economico e stato patrimoniale.
Le previsioni vengono normalmente fatte a tre anni, ma è ammesso anche un orizzonte temporale più lungo.
Anche in questa sezione vengono presentati più scenari, solitamente tre (ottimista, realista e pessimista), sebbene gli investitori siano soliti guardare lo scenario pessimista.
– Prospetto previsionale dei flussi di cassa – Stima della situazione netta di cassa dell’impresa.
Si articola in due parti: impieghi di cassa (ossia il denaro che esce) e fonti di cassa (ossia il denaro che entra). Le previsioni sono fatte su base trimestrale o annuale, con un dettaglio mensile almeno
per il primo anno.
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