Dalla disabilità all’interabilità: tutti noi siamo interabili? di Luigi Fusaro

17 Feb, 2015

Luis-fusaro-02E’ risaputo che ognuno di noi vive in funzione della realizzazione di se stessi.

Mi ricordo un tempo in cui andavo a scuola, per la precisione alle scuole superiori: frequentavo il quarto all’Istituto per Geometri.
All’epoca ero molto timido e insicuro, anche perché non avevo ancora gli strumenti mentali che conosco oggi e allo stesso tempo avevo voglia di conoscere e di apprendere: fu quella mattina che compresi perché dovevo riflettere su ciò che stavo vivendo interiormente.
I miei compagni di classe (v’erano anche delle ragazze) tendevano ad aiutarmi in ciò che potevano in quanto gli “facevo pena”.
Diciamo che me ne approfittavo e a volte (forse troppo) facevo la vittima.
Ogni qualvolta entravo in uno stato di vittimismo cercavo negli altri la possibilità di sentirmi accolto.

Navigando sul web di recente ho visto un ciclista professionista cambiare la camera d’aria della ruota anteriore: cosa c’è di strano? Gli mancava il braccio destro e aveva meta braccio sinistro. Quante volte siamo entrati in uno stato di vittimismo “voluto”?

Prova a riflettere sugli aspetti che ti hanno permesso di essere ciò che sei: rifletti ora.
Quante volte hai affrontato particolari situazioni e sei riuscita/o a trovare le tue soluzioni?

E’ vero che questo articolo che stai leggendo magari ti accenderà una scintilla per darti quella spinta a: studiare, farti aiutare, aiutare, cambiare, eccellere o tutto ciò che ti fa piacere?

Questo non posso saperlo e magari non farai nulla di ciò che ti ho appena suggerito; una cosa sono sicuro che continui a farla ogni giorno inconsapevolmente: respiri e quindi sei viva/o.

Mi auguro un giorno di incontrarti sul mio cammino.

Luigi Fusaro

Autore del libro: “L’uomo con una pallottola nel cervello”
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