DIRETTORE E DINTORNI di Tiziana Palazzo
02 Mag, 2014
Animali sociali? Si lo siamo…La nostra esistenza animale è saldamente legata alla capacità di capire cosa fanno gli altri, comprendendone le intenzioni e interpretandone i sentimenti.
In base ad un punto di vista più tradizionale, quando osserviamo una persona agire, il nostro sistema nervoso percepisce, mediante la vista e le altre modalità sensoriali, una serie di informazioni che un complesso apparato cognitivo elabora e le paragona ad esperienze vissute prima in modo simile.
Diversa è invece la teoria secondo la quale il meccanismo che ci permette di comprendere le azioni degli altri è radicalmente diverso da quelli impiegati per spiegare i processi fisici. Secondo questo punto di vista, comprendiamo gli altri perché ci mettiamo ‘nei loropanni’, simuliamo che faremmo nella stessa situazione , immaginandola. In paragone i due sistemi di comprensione hanno questa differenza: il primo ricalca l’atteggiamento tipico del poliziotto, mentre il secondo mostra un’acquisizione di comprensione dei fatti dele emozioni e della situazione attraverso il coinvolgimento personale seppur immaginativo (teoria alla Maurice Merleau-Ponty).Ma finalmente, una scoperta neurofisiologica chiave, è avvenuta negli anni Novanta. Questa scoperta di Giacomo Rizzolatti e altri scienziati internazionali, ha messo in luce l’esistenza di un meccanismo di comprensione reciproca, geneticamente integrato all’uomo, grazie al quale le azioni eseguite dagli altri, captate dai sistemi sensoriali, sono automaticamente trasferite al sistema motorio dell’osservatore. Questo gli permette di avere una copia motoria del comportamento osservato, quasi fosse lui stesso a eseguirlo.
I neuroni che compiono questa trasformazione dell’azione da un formato sensoriale a uno motorio sono stati chiamati neuroni specchio. E’ proprio grazie a questa scoperta che una nuova concezione del sistema motorio è diventata possibile, questo permette l’ingresso all’indagine neurofisiologica di campi che prima erano esclusivamente monopolizzate da alcune discipline umanistiche. In breve , si stanno studiando anche nuovi approcci per affrontare la dinamica dell’autismo.
Come nasce dunque una scoperta?
Le risposte possono essere molteplici, chi dice per ispirazione, chi per folgorazione e chi per deduzione…
In un’intervista, lo scienziato Giacomo Rizzolati ha dichiarato di essere giunto a questa scoperta straordinaria semplicemente, partendo da un altro punto di vista totalmente distante da quello da cui “tutti” partivano di solito. Così sono dunque state fatte le più grandi scoperte, compreso il Bosone di Higs. Dunque non è forse confermato che guardando le cose da un’altra prospettiva queste ci rivelino straordinari dettagli che ci possono miracolosamente cambiare anche la qualità della nostra vita?
Roma, 27 marzo 2014 – Lo scienziato italiano Giacomo Rizzolatti ha vinto, per le sue pioneristiche ricerche sulle funzioni superiori del cervello, The Brain Prize 2014.
Tiziana Palazzo
www.tizianapalazzo.it
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