La Grafica come Fisica dell’Anima di Valentina Iannazzone
11 Ott, 2014
Presentandomi dal primo numero per la mia ecletticità non vi dovrà stupire se, in questo mese, parlo di qualcosa che poco ha a che vedere con l’architettura in sé. Mi avvicino piuttosto al mondo dell’immagine, della grafica e della fotografia. E non solo. Affronto temi hanno poco a che fare con lo spazio e il design e vado ad indagare il mondo dell’immagine di se stessi.
Vivere in un ambiente accogliente e fresco per un breve periodo in un posto transitorio con fantasia e poco impatto sul e proprie risorse economiche. Inventare e divertirsi. Creare delle visioni che sono una sorta di preludio al a casa che si vorrebbe costruire. Una sorta di bozza idealizzata e realizzata, che ci permette di vivere per breve tempo in angoli che tutto sommato ci somigliano e che ci piacciono…
La visione che abbiamo di noi stessi, la nostra autoimmagine, determina i nostri atteggiamenti, la nostra visione, la nostra vita. Mi sono approcciata al mondo del miglioramento personale qualche anno dopo l’iscrizione al a facoltà di Architettura. Da lì ho sviluppato una passione molto forte per questi temi che tutt’ora alimento, con corsi, letture, incontri e dialoghi con formatori. Mi sono chiesta per anni come potevo coniugare il valore del ’immagine con quel a del miglioramento personale, come dare un valore potenziante alla grafica.
Questa mia riflessione non nasceva soltanto dall’acquisizione di queste conoscenze, ma anche dal vedere come l’abuso dell’immagine provocasse, nella nostra società, effetti negativi, come senso di inadeguatezza, ossessione, anorressia, frustrazione.
Il risultato è nato da un martellamento visivo distorto continuo e programmatico: una figurazione del a persona data dalle mode, dalle riviste, dalla tv, dal cinema, imposta a volte in maniera subliminale, molto più spesso in maniera schietta, aperta e in qualche modo feroce.
Questa gabbia visiva ha inevitabilmente plasmato le nostre menti e il nostro inconscio, e nessuno al giorno d’oggi si può dire veramente libero da queste contaminazioni.
Ecco però che tra questo mondo che ci viene propinato e il nostro essere esiste un grado di libertà, che è profondo vivo e palpitante, che possiamo recuperare facilmente e che fa si che possiamo creare una nostra peculiare visione di noi stessi.
Siamo esseri in continua evoluzione e come tali le immagini che ci impongono sono oggetti spesso estranei alla nostra naturale, frame di una vita costruita e progettata a tavolino e che non ci appartiene.
Quello che voglio chiamare, secondo una mia visione, il design del sé è, parimenti al progetto di una casa, un ritratto ideale di noi stessi, costruttivo e fruttuoso.
Non necessariamente questo ritratto è il nostro viso, o il corpo, il nostro sé può essere rappresentato da un colore da un’emissione, da una grafica, da qualcosa che ci fa “vibrare” che ci emoziona e che ci spinge come flusso evolutivo ad un livello superiore di vita.
Un livello in cui siamo più felici e soddisfatti, ci sentiamo più attivi, fattivi e dinamici.
E’ un’immagine a cui possiamo al enare la nostra mente ogni giorno, creandoci delle forti radici emozionali e visive che ci rendono in qualche modo inattaccabili rispetto al a contaminazione imposta dai media. Negli anni ho osservato il mio viso, come cambiava la sua luce, di pari passo ai miei cambiamenti e miglioramenti. Tornando al mio obiettivo, l’altra sera, dopo una giornata molto faticosa, ho dato vita ad un blog che fosse l’inizio ufficiale per me di una ricerca personale su questo filone potenziante dell’Imago di sè (http://toaday.wordpress.com/).
Ed ecco che ho dato corpo alla mia visione. Ho creato grafiche dove applicavo la mia idea evolutiva di immagine sul mio stesso viso.
Sono partita dalla risoluzione di un’oscurità interiore che trasformandosi si è evoluta in un’immagine felice, semplicemente lasciando andare le mie emozioni liberamente.
Ho rappresentato quello che vedevo di me di evolutivo positivo e in movimento, ho dato vita a delle figurazioni che mi facevano felicemente vibrare.
La scansione delle mie emozioni aveva attraversato i dubbi e le perplessità con il gioco dato dal linguaggio dei segni, della foto, del colore, della grafica.
In una società fortemente visiva questo è un gioco da cui la nostra mente è molto attratta. Avevo diluito le sensazioni nel colore, nel nero, nel grigio, nei grani, fino a spazzare via quelle negative e farle rinascere nel colore e nella gioia.
Ho inserito frasi ed immagini.
Una volta effettuato questo processo le ferite della mia giornata in qualche modo erano guarite.
La mia mente si era spostata su una visione futura ricca di colore entusiasmante, alla fine del “gioco” mi sono sentita molto fortunata per aver acquisito questi strumenti potenzianti. Ecco, credo che, seppur non tutti siano in grado di esprimere la grafica dei propri sentimenti e della propria evoluzione, ognuno di noi con le proprie facoltà immaginative, può arrivare ad una visione superiore e accattivante di sé, allenandosi con lo sguardo della mente e vivendola nel corpo. Con Tiziana Palazzo da tempo approfondiamo questi argomenti e stiamo strutturando per voi,un percorso che possa tirar fuori l’immagine migliore di voi in poco tempo, perché vi possiate affidare al colore, all’ottimismo, ai poteri della vostra mente, al flusso miracoloso della vita.. Forgiando la Visione di noi stessi cambiamo magicamente la nostra vita.
Affidatevi al potere della visualizzazione e della visione. Affidatevi a BYOU MAG, prefiguratevi il percorso evolutivo di Byou Imago. Presto verrete a scoprirlo anche su BYOU TV. Cosa può esserci di meglio? Un Agosto pieno di felici Visioni per tutti.
Valentina Iannazzone
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