Le Credenze Limitanti by Piergiorgio Merlatti

25 Apr, 2014

pier2“Le nostre convinzioni possono plasmare, influenzare e perfino stabilire il nostro grado d’intelligenza, di salute, di relazioni, di creatività, addirittura il nostro grado di felicità e di successo personale” Robert Dilts.

Le Credenze Limitanti
“Non posso farcela”…”non ne sarò mai capace”… “non ho il coraggio”…”per lui/lei è stato facile… è portato/a” …”è sempre stato così, perché dovrebbe cambiare ora”…e si può continuare all’infinito su questa linea, il risultato alla fine è uno solo e certo…la disfatta! Quelle che avete letto sopra sono solo alcune di quelle che vengono definite “credenze limitanti”, sfido chiunque ad affermare di non averne mai usata almeno una nella sua vita. Incontrando migliaia di persone all’anno grazie al mio lavoro, sento spesso discorsi di questo genere, sempre sul medesimo filo conduttore. Vediamo cosa fa pensare al nostro inconscio di “credere di non potere”. La parola “credenza” etimologicamente deriva dal verbo credere, verbo (intransitivo) che indica l’essere persuasi di una propria convinzione basata su fatti o su fede.
Da quando nasciamo veniamo bombardati ogni giorno da miliardi di stimoli eterocettivi, che il nostro cervello, riceve, processa e poi fa suoi: il paese in cui siamo nati, la religione ed il lavoro dei nostri genitori e parenti, il nostro stato sociale, la città in cui viviamo, la scuola, le amicizie, le esperienze vissute.Tutti questi fattori influiscono nella creazione di queste credenze limitanti. Jim Donovan, in uno dei suoi libri, descrive perfettamente questo stato e lo fa portando ad esempio una evento da lui realmente vissuto: “Un giorno visitando un circo, rimase stupito dal fatto che gli elefanti, fossero tenuti legati ad un piolo conficcato nel terreno con una corda che viste le dimensioni, i pachidermi, avrebbero potuto facilmente spezzare, si rivolse quindi al domatore domandando come mai non usassero una corda più robusta, questi rispose che era lo stesso tipo di corda che usavano quando gli elefanti erano cuccioli e che, allora, era più che sufficiente ad impedirgli di fuggire.

Gli elefanti crescendo, restarono condizionati talmente tanto da quel fatto che in seguito, rinunciarono a provarci”. Ecco le credenze limitanti altro non sono che queste pastoie che ci tengono legati ponendo dei paletti entro i quali riusciamo a muoverci e che a livello inconscio alzano una sorta di muro trasparente che ci fa vedere il “mondo la fuori”, ma ci tiene legati al passato in quella che in PNL viene definita “zona di comfort”. La zona di comfort, è per così dire quella zona in cui, anche se profondamente insoddisfatti dal nostro modo di essere, di vivere, ci sentiamo sicuri, protetti, poiché traiamo comunque un vantaggio a restare in questo stato.

Vincere le credenze limitanti, è il primo passo da affrontare per ottenere ciò che desideriamo dalla vita, ma cosa possiamo fare per liberarci di queste pastoie, di queste zavorre che c’impediscono di realizzare i nostri sogni? Abbiamo visto ieri, nella prima parte dell’articolo che le “Credenze Limitanti” sono dei lacci che ci tengono “impastoiati” al nostro passato, impedendoci di raggiungere i nostri obiettivi. Queste “pastoie” ci danno una visione distorta della realtà, è come se inforcassimo un paio di occhiali con le lenti colorate di giallo, tutto ai nostri occhi parrebbe essere di quel colore, il cielo, le nuvole, le persone intorno a noi, gli alberi, l’acqua, etc., ma è sufficiente levarsi gli occhiali, per ritrovare il giusto colore delle cose. Vediamo allora alcuni suggerimenti per levarsi di dosso le “Credenze Limitanti”: Un primo suggerimento è quello di sederci ad un tavolo con di fronte ad un foglio bianco e una penna, dividere il foglio a metà, e iniziare a pensare a tutte le nostre “credenze” che ci stanno impedendo di raggiungere quello che sappiamo di meritare, ad esempio, se pensiamo “non ho abbastanza sufficiente disponibilità economica”, oppure “non sono molto simpatico”, “non merito quella promozione”, “non sono abbastanza bello per conquistare quel/la ragazzo/a” e così di seguito, insomma, qualsiasi nostra credenza che ci sta limitando nei vari ambiti della vita, dobbiamo imparare a guardarci nel profondo, senza farci sconti di sorta.

Quando abbiamo pronto il nostro elenco, sulla colonna di destra, riscriviamo queste “credenze”, ma convertendole in positivo, “Le mie entrate sono in costante aumento”, “ho sempre più amici che mi trovano simpatico”, “quella promozione me la merito per l’ottimo lavoro che sto facendo”, etc… etc… Un’altra tecnica da usare è quella di evitare affermazioni che contengono le espressioni: rubare, sottrarre, perdere, specie se associate a concetti come, amici, tempo, relazioni, denaro, rispetto, dignità etc…

Perché in questo caso stiamo affermando a noi stessi e al mondo intorno a noi di non essere degni di meritare queste cose e di doverle “prendere” a qualcun’altro. Quindi ricapitolando:
a) Individuiamo le credenze e i pensieri limitanti
b) liberiamoci dei vecchi schemi mentali (se non hanno funzionato sino ad ora qualcosa vorrà pur dire)
c) Scopriamo se tra i nostri atteggiamenti ce ne sono alcuni che ci tengono “impastoiati” e modifichiamoli.
d) Abituiamoci ad usare affermazioni e pensieri positivi.
Facciamo diventare tutto questo un’abitudine, alleniamoci per 60 giorni con costanza, e scopriremo che la nostra vita, gradualmente prenderà la direzione che noi meritiamo.

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