Rapporto Padre-Figlio: Una Ricchezza Per Entrambi, Per Sempre di Antonietta Paglia

18 Feb, 2015

Salve a tutti, cari lettori di BYOU MAG!
Questo mese vorrei approfondire con voi un argomento che mi sta molto a cuore, attuale come sempre: il ruolo dei padri nella vita dei figli. Non si smette mai di essere padri né di essere figli. Si parla molto di mamme e molto poco di papà. In questo articolo, come sempre, inquadriamo la figura del papà e daremo alcuni spunti e consigli per vivere appieno il rapporto genitore-figlio.

Uno studio della European psycho-analitic association rivela che i padri italiani sono gli ultimi in Europa: giocano in media solo 15 minuti al giorno con i propri figli. Secondo questa ricerca i papà quando tornano a casa si siedono davanti alla tv anziché dedicarsi alla prole, oppure giocano al computer o alla play station. Bisogna ricordare però che il rapporto padre figlio si costruisce fin dalla tenera età; vediamo insieme quali sono le tappe fondamentali in questo rapporto.

Diritti e doveri di un padre

Un padre ha diritto che la società non gli impedisca di svolgere la sua funzione educativa e il dovere di compierla perché la sua presenza è insostituibile nel preparare i figli ad entrare con serenità nella vita.
Se la madre rappresenta il “luogo sicuro” in cui rifugiarsi, il padre dovrebbe essere il simbolo dell’autorità, e i figli hanno bisogno di padri capaci di essere buoni modelli.
Un padre deve costantemente ascoltare un figlio per comprenderne gli interessi, le passioni e le caratteristiche personali: sulla base dell’ascolto, attraverso regole e indicazioni di obiettivi, si dà al figlio autostima e sicurezza.

Da 0 a 3 anni
In questa fase di sviluppo, la più delicata perché è quella in cui si formano le strutture che daranno forma alla personalità, il bambino ha una mente “assorbente”. La sua mente opera cioè inconsapevolmente assorbendo come una spungna tutti i dati che l’ambiente propone. Il padre, in questo periodo, dovrebbe essere presente, protettivo e stimolante, incoraggiando l’autonomia del piccolo. Quando il bambino non riesce nelle cose va incentivato e mai umiliato!

Da 3 a 6 anni
Nella fase pre-scolastica, alla mente assorbente si associa la “mente cosciente”; il bambino ha ancora la necessità di organizzare logicamente i contenuti mentali che ha assorbito nella fase precedente.
Il padre dovrebbe giocare con il figlio in modo costruttivo: no alla lotta fine a se stessa, mentre ben vengano i giochi che stimolano la curiosità. In questa fase poi, al bambino vanno impartite regole e educazione.

Da 6 a 10 anni
Nella fase scolastica il bambino raccoglie i frutti di ciò che ha seminato nella fase prescolastica. Il padre deve essere presente, autorevole ma non autoritario, e lasciare al bambino autonomia di scelta. Non deve essere un amico confidente, ma nemmeno un padre padrone.

Dai 10 ai 18 anni
Il padre in questo periodo di vita del figlio deve premiare o punire, ma mai giudicare; dovrebbe rappresentare cioè il principio ordinatore, fornire regole e valori. Un buon padre si espone indicando ai figli cosa è giusto e cosa non lo è, anche adottando il meccanismo dei premi e delle punizioni.

Dopo i 18 anni
In questa fase di età il più è fatto, e si raccolgono i frutti del lavoro degli anni passati. È il momento in cui ci si confronta, in cui un padre dovrebbe ascoltare il figlio e favorire sempre il dialogo, dovrebbe guidare il ragazzo nelle scelte scolastiche e lavorative, ricordandosi che deve dare soprattutto il buon esempio: i figli imparano da quello che il padre fa. Cosa vuol dire essere un padre? Talvolta i padri sono incerti su cosa ci si aspetta da loro. Ciò succede in parte perchè non c’è più una chiara differenza tra “attività da uomini” e “attività da donne”. Molti padri sanno cosa non devono fare dai ricordi della loro infanzia, ma non sono sicuri di ciò che dovrebbero fare. Non c’è una ricetta per essere un padre. Non c’è un unico modo giusto per fare il padre.
Ciò che è importante è considerare cosa funziona per te.
Come lo sfrutterai dipenderà da:

• cosa pensi di fare come padre
• cosa si aspetta la madre dei tuoi figli
• cosa si aspetta la tua partner se non è la madre dei tuoi figli
• se vivi coi tuoi figli sempre o qualche volta, o se vivono con la loro madre e ti fanno visita
• la maniera in cui tu e la tua partner controbilanciate l’impegno e le responsabilità familiari
• le cose positive che tu vuoi conservare di ciò che fece tuo padre
• le cose che tu vedi fare dagli altri padri
• ciò che i tuoi figli vogliono e di cui hanno bisogno

Cosa può fare ogni padre

• Parla dei tuoi sentimenti, cosicchè i tuoi figli imparino che anche per gli uomini è normale parlare di ciò. Spiega loro quando ti senti triste o felice.
• Trascorri il tempo con le tue figlie. Tu sei il primo uomo che loro conoscono veramente. Il fatto di vedere che sei felice di passare il tuo tempo con loro le aiuterà a sentirsi a proprio agio coll’essere donne. Le stai aiutando ad imparare come aspettarsi di essere trattate dagli uomini quando saranno grandi.
• Mostra ai tuoi figli maschi come vorresti che fossero quando saranno uomini. Per impararlo i maschi hanno bisogno di passare del tempo con degli uomini. Impareranno molto di più da ciò che fai che da ciò che dici.
• Gioisci della compagnia dei tuoi figli. Porta i tuoi figli al lavoro con te talvolta, se puoi. Fai vedere loro come passi il tuo tempo quando non sono con te.
• Essere senza lavoro e le preoccupazioni per i soldi possono creare problemi ai genitori. Ma non avere un lavoro può significare avere tempo da dedicare ai tuoi figli. Falla diventare un’occasione speciale, così se la ricorderanno per tutta la vita.
• Consolali perchè acquisiscono una particolare sensazione di sicurezza dall’essere confortati dal loro padre quando hanno paura o sono turbati.
• Gioca con i tuoi figli. I padri spesso si divertono con giochi turbolenti e disordinati. I figli possono imparare molto da questo tipo di giochi fatti col padre. Capiscono che tu puoi essere forte, ma non così violento da ferire gli altri. Imparano che puoi diventare agitato, ma che puoi fermarti prima che le cose ti sfuggano di mano.
• Aiuta i tuoi figli nei loro sport o negli hobbies.
• Condividi i tuoi interessi e hobbies con loro.
• Condividi la vita di tuo figlio. Vai alle serate per genitori della scuola o dell’asilo, dal dottore, al parco e assisti quando fanno sport.
• Incoraggia i tuoi figli ad esplorare il mondo e a trovare nuove cose da fare a da provare.
• Insegna ai tuoi figli le regole e le leggi. Insegna con i fatti, oltre che con le parole. Sostieni ciò che è giusto, anche se li infastidisce.
• Incoraggia i tuoi figli a sopportare un problema anche se è difficile. Aspettati che i tuoi figli facciano del loro meglio e sii fiero di loro quando lo fanno, ma amali anche se dovessero fallire.
• Non spingere i tuoi figli a fare cose che tu volevi fare e ti sei lasciato sfuggire. Hanno bisogno di vivere le loro vite, non la tua.
• Mostra il tuo amore in maniere diverse, se trovi difficile dire che li ami. Non c’è bisogno di molto per dimostrarlo: porta i tuoi figli a pescare; aiutali nei compiti; vai a spasso con loro nel parco; incitali durante gli incontri di calcio o pallacanestro.

Ciò che importa per la maggior parte dei figli è come fai il padre. Anche se non sei un padre a tempo pieno, i tuoi figli hanno bisogno di sapere che ti prendi cura di loro e che ti preoccupi per loro.

Alla prossima!

Antonietta Paglia

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